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Sergio Bertana

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  • in risposta a: Semplice antifurto per pannelli solari con fibra ottica #37387
    Sergio Bertana
    Amministratore del forum

    Si la soluzione da te prospettata è corretta, se ti semplifica il cablaggio la puoi sicuramente realizzare.

    in risposta a: Programmazione radiomodem serie DL #37385
    Sergio Bertana
    Amministratore del forum

    Se il tasto Turn ON non diventa verde lampeggiante, vuol dire che stai utilizzando una vecchia versione del software, proprio ieri quando ho fatto le prove ho provveduto ad aggiornare il software sul sito. Ora puoi eseguire il download della versione 1.7 che tra l’altro non ha problemi di compatibilità con Windows 7.E’ importante affinché il software si connetta al radiomodem selezionare correttamente il modello del radiomodem (Screenshot).In merito alla seriale, oggi quasi più nessun PC ha una porta seriale hardware, quindi si utilizzano i convertitori USB-Seriale, ne puoi trovare una vasta gamma anche sul nostro sito. Nella fattispecie io ho fatto le prove con un convertitore TRP-C08H da 4 porte. Anche se non è qui il topic corretto in merito alla assegnazione del numero di porta è vero che il driver assegna un numero di COM arbitrario, ma tu puoi dalla gestione dispositivi nelle proprietà avanzate, assegnare il numero di COM che vuoi basta che sia una COM libera (Screenshot).Attenzione poi ad utilizzare sempre lo stesso connettore USB per connettere il convertitore, Windows assegna le impostazioni legandole al connettore, se cambi connettore USB devi ridefinire le impostazioni.

    in risposta a: Programmazione radiomodem serie DL #37383
    Sergio Bertana
    Amministratore del forum

    Per la programmazione dei radiomodem serie DL occorre utilizzare l’apposito programma da PC DL148SW-IN (Il programma è compatibile con Windows 7). Collegare il radiomodem alla seriale del PC con un cavo modem, dal programma selezionare la porta COM alla quale è connesso il radiomodem (Screenshot), i parametri di comunicazione baud rate, parità, bit dato sono automaticamente impostati dal programma.Il problema che tu lamenti è nella procedura di “Catch” del radiomodem, per poter essere programmato anche in reti RS485 il radiomodem si pone in condizione di “Catch” solo per pochi istanti dalla sua accensione, quindi occorre prestare attenzione a questa fase. La manovra corretta è:1) A radiomodem spento, attivare sul programma il pulsante Turn ON. Il pulsante diventerà lampeggiante in verde.2) Accendere il radiomodem che verrà catturato, il led ON DATA diventerà arancione ed il pulsante visualizzerà Turn OFF.Ora è possibile eseguire la lettura dei parametri dal radiomodem, agendo sul pulsante Read verrà riportato in basso nella finestra del programma l’indicazione All channels are succesfully read (Screenshot).

    in risposta a: Picostation come access point con funzione DHCP server #37382
    Sergio Bertana
    Amministratore del forum

    Questa soluzione permette ad esempio di accedere facilmente in modalità wireless a dispositivi ethernet quali PLC, terminali operatore, ecc cablati in una infrastruttura di rete ed interoperabili tra di loro. Ipotizziamo una rete tra uno o più moduli PLC SlimLine interconnessi con uno o più pannelli operatore tramite rete Ethernet, ora si desidera permettere l’accesso a questi dispositivi da PC, Terminali palmari, SmartPhones per operazioni di programmazione e/o consultazione tramite connessione wireless. Basterà inserire un access point configurato come router ed ecco che attivando il NAT sarà possibile dal dispositivo connesso in wireless raggiungere il dispositivo connesso su rete Ethernet definendone semplicemente l’indirizzo IP.

    in risposta a: Picostation come access point con funzione DHCP server #37381
    Sergio Bertana
    Amministratore del forum

    Per attivare il DHCP server sui dispositivi Ubiquiti occorre configurarli come router, naturalmente questo implica di diversificare la subnet tra la rete Ethernet (LAN) e la rete Wireless (WLAN).
     
    In pratica il router WiFi (Esempio Picostation) sarà connesso alla rete Ethernet esempio con subnet 192.168.0.0/24, e renderà disponibile una rete WiFi esempio con subnet 192.168.1.0/24, ai dispositivi che si connettono all’access point verrà assegnato dal server DHCP un indirizzo nella subnet 192.168.1.0/24.
     
    Per permettere ai dispositivi connessi in WiFi all’access point di accedere ai dispositivi connessi sula rete LAN è necessario abilitare il protocollo NAT, ecco un esempio di configurazione di una Picostation utilizzata come router (Screenshot).
     
    Come si vede lato LAN il dispositivo ha un indirizzo IP statico ed ha configurati sia il gateway di rete che il server DNS (In questo caso la rete ha accesso ad Internet tramite il gateway 192.168.0.1). Lato WLAN ha indirizzo IP statico ed asegna ai clients indirizzi compresi nel range da 192.168.1.221 a 192.168.1.230. Come si vede è stato abilitato il protocollo NAT per mettere in comunicazione le due reti.

    in risposta a: Problemi programmazione CPU SlimLine da LogicLab #37379
    Sergio Bertana
    Amministratore del forum

    Se hai un modulo CPU versione ethernet devi verificare dalla pagina web di configurazione di avere abilitato correttamente l’accesso al modulo tramite protocollo il Modbus, allego lo screenshot della configurazione di default.

    in risposta a: Connessione wireless tra due edifici #37378
    Sergio Bertana
    Amministratore del forum

    La distanza di 1 Km è facilmente raggiungibile, dovendo realizzare un bridge tra due edifici se non hai problemi particolari di “impatto visivo” ti consiglio il NanoBeam M, certamente è un pò più grande della NanoStation Loco ma ti garantisce una migliore connessione anche in presenza di ostacoli quali alberi tra i due apparati.

    Se hai visibilità ottica tra i due apparati, ad 1 Km di distanza puoi tranquillamente utilizzare le NanoStation Loco, anche se Ubiquiti per la realizzazione dei bridge wireless consiglia le NanoBridge.

    in risposta a: Convertitori Ethernet/Seriale in modalità paired #37376
    Sergio Bertana
    Amministratore del forum

    In applicazioni critiche dove il convertitore non è facilmente raggiungibile, consiglio di utilizzare il TRP-C37 in alternativa all’ATC-1000 o ATC-2000. Questo convertitore ha in più rispetto agli altri due un controllo sulla tensione di alimentazione e la funzione Watch-Dog che esegue un restart del dispositivo in caso di blocco del suo funzionamento. Riporto un estratto del manuale utente che tratta queste due caratteristiche.

    The TRP-C37 provides a watchdog timer function, The Watchdog timer allows the system to automatically recover from a system crash. When the TRP-C37 MCU stop working correctly, the watchdog timer waits for a preset period of time, and performs a hardware reset. When TRP-C37 working at industrial environment, if the voltage is unstable, The TRP-C37 built-in power detection circuit can prevent the power fail cause of the system boot fail.

    in risposta a: Convertitori Ethernet/Seriale in modalità paired #37375
    Sergio Bertana
    Amministratore del forum

    Si come si vede dal post precedente utrulizzando due convertitori uno configurato come server ed uno come client è possibile realizzare quello di cui hai bisogno. La comunicazione tra i due apparati è TCP/IP oppure UDP comunque compatibile con tutta l’infrastruttura di rete esistente (Hub, Switches, ecc.).

    Naturalmente l’indirizzo IP del convertitore settato come Server deve essere statico, visto che lo si deve definire nella configurazione del convertitore settato come Client. Se si configura una connessione TCP l’indirizzo IP del Client può essere assegnato dinamicamente (DHCP), se invece si configura una connessione UDP, ad entrambi i convertitori deve essere assegnato un indirizzo IP statico, in quanto si deve definire nella configurazione di entrambi i convertitori l’indirizzo IP dell’altro.

    in risposta a: Connettere più terminali HMI ad un unico PLC #37373
    Sergio Bertana
    Amministratore del forum

    Ti rimando anche a questo post, dove viene spiegato come utilizzare un approccio diverso alla connessione Terminale PLC. In pratica il terminale è slave ed il PLC è master (Questo funziona solo con protocollo modbus). Così è possibile dal PLC tramite connessione seriale in RS485 gestire molti pannelli contemporaneamente.

    Ho seguito personalmente una applicazione di un nostro cliente che in un sistema di controllo produzione, ha utilizzato 20 pannelli connessi tutti allo stesso PLC. Il vantaggio di utilizzare la connessione RS485 è anche l’economicità, è possibile in questo caso (Se il PLC è uno SlimLine) utilizzare il modello OIF022*000 che è paragonabile al modello HWPMT6050I, ma grazie ad un accordo con Weintek lo proponiamo marchiato Elsist ad un prezzo scontato.

    in risposta a: Connettere più terminali HMI ad un unico PLC #37372
    Sergio Bertana
    Amministratore del forum

    Se il pannello operatore è munito di ethernet come il modello MT8050i è sicuramente possibile, non sò quante connessioni concorrenti può gestire il PLC Siemens S7-1200, ma sicuramente ne può gestire più di una.

    Per quanto riguarda lo SlimLine, sono gestite tre connessioni concorrenti sulla porta 502 del modbus, lasciandone libera una per la programmazione da LogicLab puoi connettere almeno due terminali.

    Ma i terminali possono anche essere connessi in cascata tra di loro, un pannello farà da master e sarà l’unico connesso al PLC (Via seriale o ethernet) mentre gli altri si connetteranno via ethernet al primo pannello e tramite questo potranno raggiungere le variabili sul PLC (Vedi post).

    in risposta a: Come scrivere il mio primo programma “HelloWorld” #37371
    Sergio Bertana
    Amministratore del forum

    Stiamo procedendo nella stesura della libreria di supporto al sistema SlimLine, la libreria che è denominata “eSLLinuxLib” è attualmente disponibile in versione beta. Ho realizzato un semplice progetto con CodeLite per generare un eseguibile, che utilizzando la libreria (Fornita con il progetto) permette di gestire gli I/O logici sul bus di espansione.

    L’esempio con un semplice menù di comandi da telnet permette di leggere gli ingressi logici, attivare le uscite logiche, ed attivare un thread per la gestione del lampeggio di una uscita logica (Download programma sorgente).

    Purtroppo non esiste un emulatore dell’hardware, pertanto per testare il programma bisogna disporre del modulo CPU SlimLine ARM9 (Linux Open).

    in risposta a: Software virtual COM per convertitore ATC-1000 #37369
    Sergio Bertana
    Amministratore del forum

    Nella pagina del prodotto in basso nella sezione download vi è una nuova versione del software VCOM 3.6.1 per ATC1000. Il fornitore mi informa che dovrebbe risolvere i problemi lamentati.

    in risposta a: Velocità acquisizione ingressi digitali moduli espansione #37368
    Sergio Bertana
    Amministratore del forum

    Ma per rispondere alla tua domanda, ti ricordo che nella libreria di blocchi funzioni esiste l’FB IOEncoder, incremental encoder over I/O (Vedi estratto manuale). Collegando a questo questo blocco funzione due ingressi digitali è possibile acquisire sugli stessi un encoder incrementale.

    Naturalmente la frequenza massima che potrai gestire dipende dalla velocità con la quale viene eseguito il blocco funzione, ipotizzando di utilizzare per l’acquisizione i due ingressi del modulo CPU (Non hanno nessun filtro) realizzando un semplice programma ladder come quello presente nel manuale, potrai inserire il programma nella task fast ed eseguendolo ogni 1 mS potrai gestire encoder con una frequenza massima di 200 Hz (Vedi nota applicativa).

    Puoi anche eseguire l’acquisizione diretta degli ingressi tramite il blocco funzione SysGetPhrDI, get peripheral digital input, e poi appoggiare gli ingressi a più istanze del blocco funzione IOEncoder gestendo più encoders.

    in risposta a: Velocità acquisizione ingressi digitali moduli espansione #37367
    Sergio Bertana
    Amministratore del forum

    Gli ingressi high speed sono realizzati con optoisolatori molto veloci, e possono acquisire segnali in ingresso con una frequenza massima di 50 Khz. Tutti gli altri ingressi hanno optoisolatori lenti e possono acquisire segnali in ingresso con una frequenza massima di 10 Khz. Ma al di là del limite elettrico di velocità, occorre entrare nella logica di funzionamento del modulo di acquisizione per comprenderne le possibilità ed i limiti.

    Su tutti gli ingressi (Anche quelli veloci) è predisposto un filtro digitale di 5 mS che limita la frequenza massima di acquisizione a 200 Hz. Il filtro è stato inserito per tagliare i segnali di rimbalzo (Debouncing) dei contatti elettrici, un PLC deve acquisire segnali che arrivano da trasduttori elettromeccanici e deve garantirne la corretta acquisizione.

    Sugli ingressi veloci è previsto un circuito di conteggio che utilizzando il segnale prima del filtro permette di gestire un encoder in quadratura con frequenza massima pari a quella tipica dell’optoisolatore.

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