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Sergio Bertana

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  • in risposta a: Aprire e gestire connessione TCP/IP con comandi AT #36392
    Sergio Bertana
    Amministratore del forum

    Alcuni clienti sono andati in confusione con i comandi AT da dare ad un modem nuovo, ecco in sequenza i comandi:

    – Definire SELINT 2 con comando AT#SELINT=2<CR>
      Verificare SELINT definito con comando AT#SELINT?<CR>

    – Definire contesto, con comando AT+CGDCONT=1,”IP”,”APN”<CR>
      at+cgdcont=1,”IP”,”web.omnitel.it” per Vodafone
      at+cgdcont=1,”IP”,”ibox.tim.it” per TIM
      at+cgdcont=1,”IP”,”internet.wind” per Wind

    – Impostare configurazione socket, con comando AT#SCFG=<connId>,<cid>,<pktSz>,<maxTo>,<connTo>,<txTo>
      Esempio: AT#SCFG=1,1,300,90,600,50<CR>

    – Eseguire l’attivazione contesto, comando AT#SGACT
      Esempio: AT#SGACT=1,1<CR>

      Il comando ritorna l’indirizzo IP assegnato alla connessione. Esempio #SGACT: 83.224.213.81

    Attenzione! A questo punto settare i segnali DTR ed RTS in condizione attiva, altrimenti il modem in connessione dati non potrà inviare i dati ricevuti sulla porta seriale.

    – Eseguire il dial sul socket comando AT#SD
      Esempio AT#SD=1,0,80,”www.google.com”,0,0,0<CR>
      Esempio AT#SD=1,0,7777,”95.74.211.104″,0,0,0<CR>
      Instaurata la connessione ricevo stringa CONNECT, a questo punto i dati inviati sulla seriale vengono spediti all’indirizzo IP remoto e viceversa.

    – La sequenza di Escape “+++” come nelle connessioni dati permette di commutare in modo comandi.

    – Il comando AT#SO=1 ripristina la modalità dati sulla connessione 1.

    – Il comando AT#SH=1 chiude la connessione 1.

    – Il comando AT#SS ritorna lo stato delle 6 possibili connessioni sul socket.
      #SS: 1,2,83.224.213.81,21782,83.103.43.38,7777
      #SS: 2,0
      #SS: 3,0
      #SS: 4,0
      #SS: 5,0
      #SS: 6,0

    – Per aprire una connessione FTP, comando: AT#FTPOPEN=<server:port>,<username>,<password>,<mode>
      <mode>: 0 – active mode (default) 1 – passive mode
      Esempio: AT#FTPOPEN=”www.elsist.it”, “anonymous”, “xxxx@xxx”,0<CR>

    – Per leggere un file comando AT#FTPGET=<filename>
      Esempio AT#FTPGET=”Modem Telit.txt”<CR>
      Dato il comando mi verrà inviato il contenuto del file in binario o testo.

    – Per scrivere un file comando AT#FTPPUT=<filename>
      Esempio AT#FTPPUT=”Prova.txt”<CR>
      Passandi in modo comandi (Sequenza di escape +++) il file verrà chiuso.

    – Per chiudere connessione FTP inviare comando AT#FTPCLOSE.

    in risposta a: Configurazione repeater su radiomodem 436MHz #36391
    Sergio Bertana
    Amministratore del forum

    I radiomodem hanno la possibilità di essere configurati anche come repeater (Modalità definita anche come Digipeater). In questa modalità il radiomodem riceve i dati radio, li invia sulla sua linea seriale e contemporaneamente li ritrasmette via radio verso altri radiomodem.
     
    Da quanto detto risulta evidende che è sicuramente possibile utilizzare un radiomodem in posizione (b) configurato come Digipeater che fà da ponte tra la stazione master e la stazione slave in posizione (c). Per semplicità indico le configurazioni da impostare sui vari radiomodem:
     
    a) Master, Its Address 1, Target 2, Digipeater 3
    b) Slave, Its Address 3, Target 1, Digipeater 0
    c) Slave, Its Address 2, Target 1, Digipeater 3
     
    In questa configurazione la stringa inviata dal master raggiungerà entrambi gli slaves ma siccome il protocollo modbus prevede l’indirizzamento, soltanto lo slave indirizzato risponderà.
     
    La stringa di risposta dello slave raggiungerà oltre al master anche l’altro slave, ma essendo una stringa di risposta verrà scartata.

    in risposta a: Ponte radio wireless per trasporto linea ADSL #36390
    Sergio Bertana
    Amministratore del forum

    Non capisco da che fotografia hai desunto la posizione dal cavo LAN nella Power Station. L’uscita del cavo LAN è verticale ed è all’interno di un vano che è coperto da uno sportello con guarnizione plastica fissato con una vite, e questo rende l’ingreso del cavo protetto da ogni tipo di intemperie. Probabilmente hai confuso la vite di chiusura dello sportello (Cha ha un pomello nero per essere svitata manualmente) con l’ingresso del cavo LAN che invece non è visibile perchè coperto dallo sportello.

    La normativa è sempre rispettata, impostando il paese dove si utilizza l’apparecchio viene automaticamente impostata la potenza prescritta dalla normativa. La maggior potenza, data dal maggior guadagno dell’antenna si utilizza in ricezione dove la normativa non pone limiti sui guadagni.

    Vedo che sei molto confuso sul funzionamento delle reti TCP/IP, ti rimando alla lettura di questa guida scritta da Adriano Celiento. Ma in generale sono state definite alcune classi di indirizzi, definiti nella RFC 1918, chiamati privati,  questi indirizzi sono riservati per utilizzi in reti interne e non possono essere utilizzati in Internet:

    Da 10.0.0.0.0 a 10.255.255.255.255
    Da 172.16.0.0 a 172.31.255.255
    Da 192.168.0.0 a 192.168.255.255

    Se hai già una rete ethernet devi seguire l’indirizzamento fissato dalla tua rete, se non hai una rete ethernet/wireless esistente e ne fai una devi segliere indirizzi in questo range (Esempio 192.168.0.xxx), potrai assegnare come Netmask il valore 255.255.255.0 e ogni dispositivo della tua rete Power Station, PC, Router, ecc. assumerà un indirizzo IP consecutivo o casuale a partire 192.168.0.000 fino a 192.168.0.250.

    in risposta a: Ponte radio wireless per trasporto linea ADSL #36388
    Sergio Bertana
    Amministratore del forum

    Per l’uso degli apparecchi non serve una omologazione s pecifica, come già detto nei posts precedenti, se sono rispettati i parametri di frequenza e potenza definiti dalle normative gli apparati sono di libero uso.

    Per il tuo utilizzo devi utilizzare una configurazione bridged, è la configurazione piu semplice per utilizzare due dispositivi per estendere una rete ethernet wired con una porzione di rete wireless.

    Il dispositivo connesso alla rete ADSL, in Link Setup andrà configurato come Access point, il dispositivo connesso alla rete derivata in Link Setup andrà configurato come Station. Entrambi i disposivi in Network andranno configurati come Bridge. In questa configurazione tutti i dispositivi risulteranno appartenenti alla stessa rete come se fossero fisicamente interconnessi tramite un unico cavo ethernet.

    I dispositivi sono forniti settati in modo di default, la configurazione dei dispostivi viene effettuata con un comune browser (Esempio Internet Explorer).

    in risposta a: Ponte radio wireless per trasporto linea ADSL #36386
    Sergio Bertana
    Amministratore del forum

    Riporto in questo messaggio un po di informazioni generali in merito alla sicurezza delle comunicazioni wireless LAN.

    Filtrare il MAC address
    Tutti gli apparati consentono di “whitelistare” l’elenco degli indirizzi MAC ai quali concedere accesso. Benché questo sia un parametro facilmente falsificabile (”spoofabile”, in gergo), vale la regola che più fastidi ci sono per l’aggressore, meglio è.

    SSID, Service Set IDentifier
    In parole povere il “nome” della vostra rete wireless, cambiare il nome di default. In ogni caso è un parametro trasmesso in chiaro, quindi facilmente sniffabile.

    Password
    Cambiate la password di default dell’access point. Le password di fabbrica sono note a tutti, se non le cambiate il vostro apparecchio può essere preda di chiunque riesca a collegarsi al suo indirizzo IP.

    Indirizzi IP
    Cambiate l’indirizzo IP di default del dispositivo, in quanto facilmente reperibile dai malintenzionati.

    Disattivare DHCP
    E’ inutile offrire agli intrusi un indirizzo IP pronto per essere utilizzato, disattivate il servizio e utilizzate IP statici per i vostri client.

    Crittografia
    Ci sono diverse modalità per crittografare i pacchetti che viaggiano via etere:
    WEP (Wired Equivalent Protocol), è il sistema più datato e soffre di una vulnerabilità che lo rende facilmente craccabile.

    WPA, in ambito casalingo si usa la versione WPA–PSK. Un protocollo più sicuro che si basa su un algoritmo più robusto di WEP, utilizzatelo e scegliete la passfrase più lunga e complicata possibile, sufficientemente sicuro.

    WPA2, è nuovo supportato solo dagli apparecchi più recenti naturalmente è il migliore.

    Potenza di uscita
    Molti apparati consentono il controllo della potenza di uscita dell’access point. Non ha senso esagerare, meglio dosare la potenza in base allae proprie necessità.

    Una volta presi questi accorgimenti avete fatto il massimo possibile. Se siete sfortunati e qualcuno si accanisce contro di voi, una volta collegato alla vostra rete wireless ha lo stesso accesso alle risorse di un host collegato via cavo, quindi non dimenticate di proteggere le cartelle condivise tramite password efficaci.

    in risposta a: Ponte radio wireless per trasporto linea ADSL #36385
    Sergio Bertana
    Amministratore del forum

    Ci sono tanti canali all’interno di una banda di frequenza quindi si trova sicuramente un canale libero.

    Come visto nel primo post, il flusso minimo dei dati è 10Mb, ma credo che due Power Stations riescano facilmente a garantire un flusso dati di gran lunga superiore ai 10 Mb.

    in risposta a: Ponte radio wireless per trasporto linea ADSL #36383
    Sergio Bertana
    Amministratore del forum

    La scelta tra le frequenze (2.5 Ghz o 5 Ghz), è indifferente, utilizzando la Power Station entrambi i modelli possono agevolmente coprire la tratta di 10 Km richiesta. La banda a 5Ghz è attualmente è un po meno utilizzata e quindi è piu probabile trovare canali liberi.

    La potenza di trasmissione si imposta automaticamente definendo il paese dove si utilizza l’apparecchio (Da pagina web), è possibile manualmente poi agire variandola (Da pagina web). Ricordo che anche se è possibile aumentarla rispetto a quella ammessa in Italia una potenza di trasmissione maggiore determina il non rispetto delle normative.

    Il canale di trasmissione viene scelto dall’apparecchio, ma è possibile modificarlo manualmente (Da pagina web). Di solito i canali centrali della banda sono i più “intasati”, quindi è preferibile scegliere canali vicino ai limiti di banda.

    Interefrenze, la trasmisione è a pacchetti quindi anche un canale già utilizzato può essere utlizzato da un altro utente, naturalmente se molti utenti utilizzano lo stesso canale c’è il rischi di vedere la velocità di trasferimento dati ridursi. In tal caso si consiglia di cambiare canale. Per capire quali frequenze sono libere od utilizzate ci vuole un analizzatore di spettro. Di solito i miei clienti però non incontrano problemi particolari, al massimo si sceglie un altro canale.

    I prodotti pronti a stock arrivano in un giorno, per quelli non disponibili a stock ci vuole 1 settimana.

    in risposta a: Ponte radio wireless per trasporto linea ADSL #36381
    Sergio Bertana
    Amministratore del forum

    Sicuramente due stazioni WiFi wireless LAN possono tranquillamente supportare la banda dati di un traffico ADSL che è sicuramente inferiore alla velocità del flusso dati supportato da questi dispositivi che varia da un minimo di 10 Mbs fino a 54 Mbs.
     
    Per quanto riguarda la distanza da coprire premesso che le due antenne devono essere a vista ottica (anche eventuali alberi presenti tra le antenne possono diminuirne la portata), il costruttore indica per le Nano Station a 2,4 Ghz una distanza massima superiore ai 15 Km.
     
    Ma visto che all’aumentare della velocità di comunicazione diminuisce la potenza in dBm sia in trasmissione che in ricezione, posso consigliare per maggiore sicurezza due  dispositivi Power Station che hanno una antenna con maggior guadagno e quindi possono garantire distanze di comunicazione maggiori. Per altre informazioni vedi qesto post.
     
    Per quanto riguarda la normativa sull’uso dei dispositivi wireless LAN in Italia riporto un estratto reperito su Internet che riporta i vari decreti rilasciati in merito fino al 2005.
     
    In conclusione però appare evidente che nella normativa attuale non sussistono necessità di richiesta di autorizzazione nè per uso privato, nè per uso professionale all’interno di uffici o tra differenti uffici appartenenti alla stessa società, a patto che l’accesso non sia pubblico. In caso di fornitura di accesso al pubblico è sempre e comunque necessaria una preventiva autorizzazione. Per altre informazioni guarda questo post.

    in risposta a: Range acquisizione temperatura termometro IP STE #36380
    Sergio Bertana
    Amministratore del forum

    Come indicato nelle tabella delle caratteristiche al termometro IP STE possono essere connessi sensori su IT bus (1Wire) sia di temperatura che di umidità. I sensori standard hanno un range di misura -10°C to 80°C (+14°F to +176°F) con una accuratezza di ± 0.5°C.

    Esiste però a richiesta un sensore di temperatura denominato per uso outdoor (Codice costruttore 600 311) che può essere impiegato in un range di misura -30°C to +125°C (-22°F to +257°F) mantenendo la stessa accuratezza  di ± 0.5°C. Il sensore è chiuso in un tubicino metallico con protezione IP67, ed ha un cavo di connessione in silicone di lunghezza 3 mt.

    Trattandosi di misurazione di temperatura di ambienti, naturalmente solo il sensore andrà posizionato nell’ambiente, lasciando il dispositivo al di fuori, il range di temperatura operativa del dispositivo è -10 to +60°C.

    Per quanto riguarda la vostra esigenza di registrazione automatica delle temperature da 5 ambienti, se gli ambienti sono vicini grazie ai 3 mt di cavo del sensore sarà possibile utilizzare un STE per rilevare la temperatura di 2 ambienti. In caso contrario andrà utilizzato un STE per ogni ambiente da misurare.

    Ogni STE avrà il proprio indirizo IP è sarà visibile sulla rete ethernet esistente. Da un qualsiasi browser sarà possibile vedere i dispositivi e parametrizzarli. Scaricando un file xml è possibile avere i dati di temperatura rilevati.

    Un apposito software HWg-PDMS (Poseidon & Damocles Monitoring System) caricato su di un PC in rete può in modo automatico scaricare i dati dai vari dispositivi STE e salvarli su disco in modo da poterli facilmente esportare in MS Excel.

    in risposta a: Termometro IP STE, in modalità demo mode #36379
    Sergio Bertana
    Amministratore del forum

    Aggiungo un post per precisare che la procedura di restore hardware della configurazione di default, è anche quella da utilizzarsi nel caso si sia dimenticata la password di accesso al sistema.

    in risposta a: Termometro IP STE, impostazioni per invio Email di allarme #36378
    Sergio Bertana
    Amministratore del forum

    Ho effettuato delle prove pratiche su di un STE, e dopo avere definito correttamente i parametri richiesti nel menù Email ed avere effettuato il test con esito positivo. Sono andato nel menù Sensors ed impostando i valori nella colonna Save Range in modo da generare errore (Ho confermato con tasto Save e la riga di visualizazione si è colorata di rosso) mi è stata regolarmente inviata la mail di avvertimento.

    Naturalmente ho attivato il tick nella colonna Email. Di seguito il testo delle Email inviate, come si nota viene inviato un messaggio quando la temperatura supera il valore di soglia (1) e quando rientra (2). Quando la temperatura scende sotto al valore di soglia (3) e quando rientra (4).

    1) 215  Sensor 215  19.5   °C          10.0 ~ 18.0        ALARM START
    2) 215  Sensor 215  19.5   °C          10.0 ~ 20.0        ALARM END
    3) 215  Sensor 215  19.5   °C          20.0 ~ 20.0        ALARM START
    4) 215  Sensor 215  19.5   °C          10.0 ~ 20.0        ALARM END

    Attenzione! Verifica che il tuo server di posta non consideri la Email ricevuta come spam o phishing e la cestini.

    in risposta a: Termometro IP STE, in modalità demo mode #36377
    Sergio Bertana
    Amministratore del forum

    E’ possibile effettuare il restore delle condizioni di default anche in modo hardware. Aprire il dispositivo STE premendo leggermente ai lati e tirando verso l’alto.

    All’interno si troverà un jumper (Vicono ai connettori RJ11 dei sensori), basta a sistema spento, inserire il ponticello e poi accendere il sistema. Attendere 15 secondi, poi spegnere il sistema e togliere il ponticello.

    Le due modalità di restore dei parametri di default sono riportate nel manuale del prodotto alla voce Restoring factory defaults. Riporto stralcio del manuale.

    Right-click a device MAC address. Within 60 seconds after powering up the unit, factory defaults can be restored using UDP Config.

    Disconnect the power jack, connect the jumper near the RJ11 sockets, power up the device and wait 15 seconds. Then, disconnect the power and disconnect the jumper. The device is ready in its factory default configuration.

    in risposta a: Posizionamento scaricatore surge per antenne #36376
    Sergio Bertana
    Amministratore del forum

    Lo scaricatore surge per antenne, come tutti i dispositivi che proteggono dalla scariche elettriche (Fulmini) deve essere posizionato il più vicino possibile alla fonte che potrebbe essere interessata alla scarica elettrica (Nel nostro caso l’antenna). Lo scaricatore è provvisto di un connettore N-Maschio che si innesta direttamente nel connettore N-Femmina di cui è provvista l’antenna Yagi.

    Pertanto consiglio di montarlo direttamente addossato all’antenna, e, di provvedere ad una adeguata messa a terra dello stesso. Se il palo è un palo zincato ed ha una buona connessione con la terra può essere utilizzato il palo stesso. Meglio sarebbe avere un picchetto di terra da cui parte una trecciola di rame che poi è saldamente fissata al palo di sostegno dell’antenna realizzando in questo modo una ottimale messa a terra del palo.

    in risposta a: Problemi sulla configurazione ATC-1000 #36375
    Sergio Bertana
    Amministratore del forum

    Vediamo l’utilizzo del protocollo UDP, come detto prima l’UDP è un protocollo senza handshake ed a differenza del TCP che prevede la creazione di un socket tra il client ed il server, dove i due nodi si accordano sulle porte da utilizzare, nell’UDP non vi è accordo tra i nodi.  Pertanto occorre da entrambi i lati impostare sia l’indirizzo IP che la porta da utilizzare per la connessione.

    Nel software vitual COM occorre definire oltre all’indirizzo IP dell’ATC (IP address) e la sua porta (Remote port), anche la porta locale (Local port) del PC. Nell’ATC tramite pagina web occorre definire oltre alla porta locale (Local port) anche l’indirizzo IP del PC e la porta remota dello stesso (Remote address).

    L’ATC-1000 può gestire fino a 10 connessioni UDP contemporanee, questo significa che fino a 10 PC con la virtual COM possono connettersi contemporaneamente al convertitore, i dati inviati da ogni PC saranno trasferiti in uscita sulla seriale del convertitore, mentre i dati ricevuti dalla seriale del convertitore saranno inviati contemporaneamente a tutte le connessione UDP attive.

    in risposta a: Problemi sulla configurazione ATC-1000 #36374
    Sergio Bertana
    Amministratore del forum

    In merito al problema delle pagine web “sporche” non credo sia una incompatibilità con IExplorer lo utilizzo anch’io con Explorer senza problemi. Per scrupolo se puoi fare una verifica con altri browser e/o un’altro PC tanto per esseri certi che non sia una incompatibilità con la configurazione del PC che utilizzi.

    Eventualmente puoi ritornarci il prodotto e vediamo di soluzionare il problema, non è possibile ricaricare il firmware da parte del cliente finale.

    In riferimento al software di virtual COM è stata rilasciata la versione 3.3, ma io considero ancora migliore la 2.0.9 forse anche perchè ci sono affezionato.

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