Sergio Bertana
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Settembre 24, 2012 alle 6:25 am in risposta a: Backup linea ADSL tramite connessione GPRS/UMTS #37401
Sergio Bertana
Amministratore del forumLa gestione dello stack TCP/IP da parte dei comuni modem è ormai diventato uno standard presente in quasi tutti i modelli di modem, ora lo puoi trovare oltre che nel Telit anche nei Modem Gemalto. Ma tutti i modem hanno solo la porta seriale RS232 e per gestire la connessione TCP/IP devono essere istruiti attraverso comandi AT, quindi devi connetterli ad un PC o PLC in grado di effettuare questo tipo di gestione. Per il tuo problema devi utilizzare un router (Vedi nella gamma WLink il modello più adatto per velocità alle tue esigenze). Un router si comporta esattamente come il tuo router ADSL, gestisce automaticamente la connessione al gestore di rete e dalla sua porta ethernet puoi collegarti ad Internet esattamente come il router ADSL. Il router gestisce la connessione ad un server DynDNS per staticizzare il suo IP ed ha la possibilità di definire tramite una comoda interfaccia web tutti i parametri di funzionamento oltre che le regole di port forwarding o NAT. Una particolarità che potrebbe essere moto utile è quella di poter essere “accesi” e “spenti” tramite messaggi SMS (Vedi post), in questo modo lo potrai attivare solo quando ti serve evitando di tenerlo costantemente connesso. Per quanto riguarda l’accessibilità da remoto tramite Internet ricordo che TIM e Wind lasciano gli IP raggiungibili quindi conoscendo l’IP tramite ricezione di SMS o tramite il servizio DynDNS è possibile raggiungere il router, per Vodafone, questa possibilità deve essere espressamente richiesta all’operatore (Vedi Post). Tre non permette l’accesso da remoto.
Settembre 17, 2012 alle 3:04 pm in risposta a: Connessione PC in remote desktop con Modem GPRS/UMTS #37399Sergio Bertana
Amministratore del forumPer realizzare una connessione TCP/IP tra due sistemi ubicati in posizioni geograficamente distanti occorre passare forzatamente da internet. Due modem GSM possono connettersi in dial-up tra di loro direttamente, ma in questo caso il traffico è puramente seriale e la velocità massima ottenibile è 9600 baud. Questa soluzione mi sembra inadeguata per garantire l’accesso remoto ad un PC.
Quindi dovendo gestire una connessione TCP/IP il mio consiglio è di utilizzare un router (Vedi gamma Conel) sul PC remoto, naturalmente la versione UMTS garantisce maggiore velocità di comunicazione ma costa un 30% in più del modello GPRS.
La connessione avverrà quindi tramite Internet con la comune connessione ADSL, per conoscere l’indirizzo IP del sistema remoto occorre configurare il router in modo da essere attivato con un SMS (Vedi post), eseguita la connessione il router invierà un SMS di ritorno con l’indirizzo IP assegnato dal gestore.
Attenzione! Gli operatori TIM e Wind permettono il libero accesso all’indirizzo IP assegnato al router, mentre Vodafone blocca l’accesso, occorre chiedere espressamente al gestore l’apertura delle porte (Vedi post). L’accesso non è possibile per l’operatore Tre. Dai una occhiata a
questo post.Settembre 17, 2012 alle 8:18 am in risposta a: Software virtual COM per convertitore ATC-1000 #37398Sergio Bertana
Amministratore del forumL’ATC-1000 è un convertitore ethernet-seriale dal costo molto contenuto, è non ha la possibilità di eseguire l’upgrade del firmware, quindi per passare dalla attuale versione ad una versione aggiornata occorre sostituire il prodotto.Da quanto mi dici, però sembra che il problema sia nella caduta della connessione tra il software virtual COM ed il dispositivo. La connessione TCP/IP è una connessione di tipo socket quindi è importante che venga controllato continuamente che il socket sia attivo, hai spuntato il tick Enable Control Connection nel software di virtual COM (Screenshot).Eventualmente puoi provare ad utilizzare una connessione socket less in UDP con il convertitore, al posto della connessione TCP devi selezionare UDP. Naturalmente devi configurare anche il convertitore per accettare connessioni UDP. Nelle connessioni UDP devi definire lato convertitore l’indirizzo IP del PC a cui il convertitore manda i dati quindi è importante che il PC dove è installata la virtual COM abbia un IP statico.
Sergio Bertana
Amministratore del forumAggiungo che sul mercato esistono termorestenze sia a 2 che a 3 che a 4 fili. Le termoresistenze a 3 o 4 fili non sono nient’altro che termoristenze a 2 fili a cui su uno o su entrambi i capi sono stati connessi due fili proprio per la compensazione della resistenza del cavo di collegamento.
Quindi è evidente che per trasformare termoristenze a 2 o 3 fili in termoristenze a 4 fili basta aggiungere ulteriori fili per la connessione.
Sergio Bertana
Amministratore del forumLe termoresistenze sono dei trasduttori di temperatura, al variare della temperatura hanno una corrispondente variazione di resistenza. Le Pt100 sono così denominate perché a 0 gradi centigradi corrisponde una resistenza di 100 Ohm, mentre per le Pt1000 la loro resistenza è di 1000 Ohm.
Per rilevarne il valore di resistenza si fa passare una corrente al suo interno e si misura la caduta di tensione ai suoi capi, dalla legge di Ohm il valore di resistenza è dato dalla Resistenza=Tensione/Corrente.
Da questo si evince che per acquisire il corretto valore di resistenza occorre avere noto il valore di corrente che passa nella resistenza, ecco perché il nostro modulo di acquisizione analogica ha un generatore di corrente in uscita Iexc il cui valore viene controllato dall’ingresso Isense. Risulta quindi evidente che nel caso si desiderano acquisire più termoresistenze è indispensabile connetterle in serie tra di loro in modo da essere tutte attraversate dallo stesso valore di corrente (Così come indicato dallo schema di connessione).
Per effettuare con precisione la lettura della temperatura è importante che la corrente che attraversa il trasduttore sia la più bassa possibile, correnti elevate riscalderebbero il trasduttore falsando la lettura. Di conseguenza correnti molto basse provocano una bassa caduta di tensione ai capi del trasduttore e quindi ecco l’importanza di acquisire il valore di tensione ai capi con molta precisione per avere risoluzione di lettura.
Come tutte le resistenze anche le Pt100/Pt1000 hanno 2 fili di collegamento, ma nel caso in cui vi sia una certa distanza tra il trasduttore (RTD) ed il punto in cui viene condizionato il segnale (Modulo acquisizione), vi è il rischio che la resistenza dei fili di collegamento particolarmente lunghi possa influire su quella del trasduttore falsando così le letture. Per compensare quindi la resistenza della linea di collegamento si utilizzano altri due fili connessi in parallelo ai pin di connessione della termoresistenza (Ecco quindi lo schema di collegamento a 4 fili).
Avendo il modulo di acquisizione un ingresso di tipo differenziale si consiglia di utilizzare un cavo twistato per i due fili di lettura della tensione ai capi del trasduttore (Come indicato nello schema), in questo modo si limitano anche gli effetti dei disturbi indotti sui cavi migliorando la lettura.
Settembre 14, 2012 alle 12:24 pm in risposta a: Monitoraggio condizioni ambientali, funzionamento in backup #37394Sergio Bertana
Amministratore del forumIl termometro STE permette di gestire l’invio di Email su rete ethernet, e tramite il servizio email2sms anche SMS, il prodotto richiede una alimentazione che per essere disponibile in assenza di rete deve essere fornita da una batteria (Occorrerà quindi realizzare un piccolo circuito di alimentazione). Ma mi pongo il problema della alimentazione della intera struttura di rete switches ecc. se manca la rete elettrica può darsi che vengano a spegnersi anche loro scollegando il termometro dalla rete. Il prodotto Ares dispone di un modem GSM/GPRS in grado di gestire autonomamente l’invio di SMS e/o Email, ed è dotato di una batteria interna al litio ricaricabile che gli consente, in caso di mancanza di alimentazione, di avvisare fino a 5 destinatari con e-mail e/o SMS e di mantenerne la funzionalità per alcune ore. Quindi per l’applicazione ritengo Ares più adatto, in quanto basterà connettere il sensore di temperatura, inserire la SIM al suo interno e definire i numeri di telefono da avvisare, provvederà lui autonomamente all’invio di SMS e/o mail in caso di temperatura fuori soglia e/o mancanza di alimentazione.
Settembre 7, 2012 alle 10:12 am in risposta a: Protezione della proprietà intellettuale del software #37393Sergio Bertana
Amministratore del forumAllego per il download una dipensa sulla Proprietà intellettuale del software redatta qualche anno fà da un mio cliente nonchè amico l’Ing Luca Marani. La dispensa tratta in modo generale la problematica della protezione del software e seppure datata di qualche anno è ancora attualissima.
Settembre 7, 2012 alle 7:01 am in risposta a: Protezione della proprietà intellettuale del software #37392Sergio Bertana
Amministratore del forumLe tecniche viste nel post precedente si basano sul presupposto che sia sempre il programmatore ad operare sullo SlimLine, senza mai fornire copia del programma al cliente. Ma molte volte per necesità di installazione (La macchina viene installata da un tecnico del costruttore) è necessario fornire copia del programma di macchina con modifiche al costruttore. Inoltre può essere richiesto che l’installatore sia in grado di effettuare direttamente sull’impianto piccole modifiche e/o debug sul programma stesso.In questi casi le tecniche precedenti di protezione decadono, SlimLine offre la possibilità di superare queste esigenze con una tecnica di protezione basata sul Customer Code. Tramite connessione seriale o TCP/IP su porta 23 (Telnet), è possibile attivare un interprete comandi testuali, rimando al Manuale riferimento comandi Telnet CPU SlimLine. Autenticandosi al sistema come utente Amministratore (Default Login Admin Password Admin) è possibile con il comando sysconfig -cc xxxxxx definire un numero di Customer Code, (Esempio sysconfig -cc 000123456, assegna il valore 123456). Naturalmente bisognerà modificare le credenziali di accesso all’utente amministratore (Vedi comando userconfig) per evitare che qualcun altro possa accedervi.Ora basterà inserire nelle funzioni, blocchi funzioni o parti di programma più critiche, il controllo sul valore della variabile SysCustomerCode e verificare se corrisponde a quello impostato in Customer Code. Naturalmente queste parti di programma andranno criptate in modo da non esplicitarle.Questa soluzione permette di legare l’esecuzione del programma al solo sistema in cui è stato definito il Customer Code, e quindi sarà possibile inviare al cliente il programma sorgente lasciandogli la possibilità di modificarlo a suo piacere. Allego un semplice progetto LogicLab che mette in pratica questa tecnica (Download programma).Per decriptare il blocco funzione posizionarsi con il mouse sopra di esso e con il tasto destro aprire il pop up Decript, definendo la password che è password. (Screenshot).
Sergio Bertana
Amministratore del forumHo modificato il progetto che mi hai inviato cercando di soluzionarti al meglio i problemi che tu lamenti (Download progetto). Per quanto riguarda lo storico ricordo che la visualizzazione dei dati è appunto storica (Fatta per contenere informazioni per giorni), quindi cambia solo al caricamento della pagina o se si seleziona una data diversa.
a) Il software del pannello salva gli eventi in un file con la data del giorno di registrazione ed a ogni giorno genera un nuovo file di eventi. Con l’oggetto storico è possibile selezionando la data da visualizzare visualizzere un elenco di tutti gli eventi di quel giorno. Se vuoi avere un refresh su pulsante (Come nell’esempio allegato) od a tempo, basta creare una finestra di pop up dove inserisci l’oggetto visualizzazione e con il pulsate lo richiami.
b) ho corretto la variabile impostata come controllo storico nell history display.
c) Bisogna limitare come suggerito il valore massimo di introduzione del coefficiente, agendo come ho fatto nel progetto sui limiti di introduzione. Nota, valuta la possibilità di utilizzare variabili di tipo float al posto di variabili intere.
Settembre 5, 2012 alle 7:01 am in risposta a: Aggiornamento firmware (Upgrade) pannelli operatore #37389Sergio Bertana
Amministratore del forumWeintek pur avendo previsto una procedura di aggiornamento del firmware dei loro pannelli operatore, non rilascia agli utenti finali il firmware per l’aggiornamento. Il file di update viene inviato solo ai clienti che hanno versioni molto datate o versioni che hanno bugs funzionali.
La versione 2011 è una versione recente e non ha bugs importanti da risolvere, quindi Weintek sconsiglia di fare aggiornamenti.
Per gli utenti che desiderano verificare la versione del software installato, occorre andare in basso a destra sull’icona a freccia e poi selezionare l’icona visualizza informazioni di sistema (Screenshot). La versione visualizzata è datata 13 Febbraio 2012.
L’eventuale upgrade del firmware è possibile solo sui modelli dotati di slot SDCard od USB (Tutti i modelli tranne MT6050i e MT8050i). Per eseguire l’upgrade, dalla icona freccia attivare le impostazioni di sistema (Icona ingranaggio), definire la password di accesso (Default 111111), poi dal tab Firmware setting agire sul tasto Upgrade firmware. Un pop up permetterà di eseguire il browsing della SDCard o del drive USB alla ricerca del file di firmware da installare (Screenshot).Settembre 3, 2012 alle 6:21 am in risposta a: Caratteristiche uscite logiche sui moduli SlimLine #37388Sergio Bertana
Amministratore del forumIl modulo espansione I/O uscite statiche utilizza sul circuito di uscita un Octal channel high side driver VN808-E della ST, come si vede nella prima pagina del data sheet, sul pin di ogni uscita vi è un diodo verso Vdd. Quindi se viene portata una tensione sul pin più alta della Vdd questo crea un problema.
Il pin Vdd è connesso al pin DxCom+ del connettore di I/O quindi se la tensione che tu porti tramite il selettore è la stessa non vi dovrebbero essere problemi a sistema acceso, ma se il sistema è spento ti troverai in uscita sul pin DxCom+ la tensione presente all’ingresso.
Mio consiglio è di inserire un diodo sul pin di uscita del modulo (Con l’anodo sul pin di uscita) e poi andare al relè a cui arriverà anche il selettore manuale. In questo modo eviti i ritorni di tensione verso il modulo e non avrai nessun problema anche ad sistema SlimLine spento.
Settembre 1, 2012 alle 7:06 am in risposta a: Semplice antifurto per pannelli solari con fibra ottica #37387Sergio Bertana
Amministratore del forumSi la soluzione da te prospettata è corretta, se ti semplifica il cablaggio la puoi sicuramente realizzare.
Sergio Bertana
Amministratore del forumSe il tasto Turn ON non diventa verde lampeggiante, vuol dire che stai utilizzando una vecchia versione del software, proprio ieri quando ho fatto le prove ho provveduto ad aggiornare il software sul sito. Ora puoi eseguire il download della versione 1.7 che tra l’altro non ha problemi di compatibilità con Windows 7.E’ importante affinché il software si connetta al radiomodem selezionare correttamente il modello del radiomodem (Screenshot).In merito alla seriale, oggi quasi più nessun PC ha una porta seriale hardware, quindi si utilizzano i convertitori USB-Seriale, ne puoi trovare una vasta gamma anche sul nostro sito. Nella fattispecie io ho fatto le prove con un convertitore TRP-C08H da 4 porte. Anche se non è qui il topic corretto in merito alla assegnazione del numero di porta è vero che il driver assegna un numero di COM arbitrario, ma tu puoi dalla gestione dispositivi nelle proprietà avanzate, assegnare il numero di COM che vuoi basta che sia una COM libera (Screenshot).Attenzione poi ad utilizzare sempre lo stesso connettore USB per connettere il convertitore, Windows assegna le impostazioni legandole al connettore, se cambi connettore USB devi ridefinire le impostazioni.
Sergio Bertana
Amministratore del forumPer la programmazione dei radiomodem serie DL occorre utilizzare l’apposito programma da PC DL148SW-IN (Il programma è compatibile con Windows 7). Collegare il radiomodem alla seriale del PC con un cavo modem, dal programma selezionare la porta COM alla quale è connesso il radiomodem (Screenshot), i parametri di comunicazione baud rate, parità, bit dato sono automaticamente impostati dal programma.Il problema che tu lamenti è nella procedura di “Catch” del radiomodem, per poter essere programmato anche in reti RS485 il radiomodem si pone in condizione di “Catch” solo per pochi istanti dalla sua accensione, quindi occorre prestare attenzione a questa fase. La manovra corretta è:1) A radiomodem spento, attivare sul programma il pulsante Turn ON. Il pulsante diventerà lampeggiante in verde.2) Accendere il radiomodem che verrà catturato, il led ON DATA diventerà arancione ed il pulsante visualizzerà Turn OFF.Ora è possibile eseguire la lettura dei parametri dal radiomodem, agendo sul pulsante Read verrà riportato in basso nella finestra del programma l’indicazione All channels are succesfully read (Screenshot).
Agosto 29, 2012 alle 10:40 am in risposta a: Picostation come access point con funzione DHCP server #37382Sergio Bertana
Amministratore del forumQuesta soluzione permette ad esempio di accedere facilmente in modalità wireless a dispositivi ethernet quali PLC, terminali operatore, ecc cablati in una infrastruttura di rete ed interoperabili tra di loro. Ipotizziamo una rete tra uno o più moduli PLC SlimLine interconnessi con uno o più pannelli operatore tramite rete Ethernet, ora si desidera permettere l’accesso a questi dispositivi da PC, Terminali palmari, SmartPhones per operazioni di programmazione e/o consultazione tramite connessione wireless. Basterà inserire un access point configurato come router ed ecco che attivando il NAT sarà possibile dal dispositivo connesso in wireless raggiungere il dispositivo connesso su rete Ethernet definendone semplicemente l’indirizzo IP.
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