Sergio Bertana
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Sergio Bertana
Amministratore del forumPer registrare i dati occorre utilizzare l’oggetto Registrazione dati, vedi foto.
Tramite questo oggetto è possibile definire tante tabelle di registrazione, per ogni tabella occorre definire:
Descrizione della tabella dati.
Il tipo di storicizzazione, se a tempo od a trigger.
L’indirizzo di inizio lettura delle variabili da storicizzare.
Il numero massimo di dati da registrare.
Il nome del file storico e dove il file verrà memorizzato.Nel formato dati come visibile nella figura occorre definire tutte le variabili da salvare partendo dall’indirizzo definito. Per ogni variabile occorre definirne anche il tipo.
Sergio Bertana
Amministratore del forumNella gamma di CPU SlimLine è gestito direttamente dal sistema operativo il protocollo Modbus slave, questo per tutte le operazioni di programmazione, debug e per connettere terminali operatore, sistemi SCADA ecc.
Sono gestiti i protocolli modbus Ascii e Rtu sulle porte seriali (Tutte e 3 le porte), e modbus over IP (O modbus TCP) sulla porta ethernet. Le configurazioni dei protocolli, il numero di nodo, le velocità di comunicazione seriale, la porta TCP del modbus Over IP, sono impostabili dalla pagina web di configurazione.
Da programma utente è disponibile un blocco funzione (Vedi post) che permette di gestire il protocollo Modbus Rtu master sulle porte seriali, è possibile utilizzare piu istanze del blocco funzione per gestire la connessione simultanea da tutte le porte seriali. Utilizzando moduli di espansione che dispongono di porte seriali (Esempio il mixed I/O) è possibile avere ulteriori connessioni disponibili.
Alla data attuale non è possibile gestire il protocollo modbus over IP da programma utente in quanto non è gestita l’apertura di socket TCP client, ma è possibile aprire solo socket server.
Marzo 7, 2011 alle 11:25 am in risposta a: Connessione wireless tra sistema SCADA e termoregolatori #36656Sergio Bertana
Amministratore del forumSi l’ipotesi formulata a grandi linee è corretta ma occorre effettuare alcune considerazioni. Intanto non ci sono problemi nè per l’utilizzo di uno SCADA nè per quello di un pannello operatore touch screen, sono entrambi collegabili ai dispositivi da monitorare via wireless.
La considerazione principale è sulla dislocazione dei termoregolatori, mi parli di due capannoni, in tal caso se i termoregolatori si spostano solo all’interno del proprio capannone io adotterei due moduli ZigBee (Uno per capannone, configurati su reti diverse) connessi allo SCADA od al terminale a due seriali distinte.
Nel programma dello SCADA o del terminale andrei ad interrogare i nodi sulla seriale di un capannone e dell’altro, in questo modo oltre ad aumentare la velocità (Si interrogano i nodi in parallelo) si evitano i problemi legati ai repeaters.
I 30 o più nodi su ogni seriale non sono un problema per il terminale, l’unico limite è la velocità del rinfresco, dovendo interrogare i nodi in serie uno dopo l’altro è evidente che più nodi ci sono più lento sarà il rinfresco, ma tarttandosi di supervisione non dovrebbero esserci problemi. Un problema potrebbe nascere sul fatto che alcuni termoregolatori potrebbero essere spenti, magari durante lo spostamento da un impianto all’altro e questo crea dei timeout sulle interrogazioni con enorme allungamento dei tempi che potrebbe portare ad un lentissimo rinfresco della schermata.
Se la necessità di spegnere nodi con il sistema in funzione è reale, ipotizzerei quasi l’uso di uno o più concentratori (Esempio nostri sistemi SlimLine) che leggono le informazioni dai vari termoregolatori gestendo i timeouts di connessione e poi lo SCADA e/o il terminale legge i dati dal concentratore via cavo RS232 e/o ethernet (Modbus over IP) sempre alla massima velocità. Questa soluzione però necessita di sviluppare un programma specifico sul concentratore.
Per quanto riguarda i radiomodem XBee puoi dare una occhiata al ATC-3200.Marzo 7, 2011 alle 11:06 am in risposta a: Convertitori ethernet/seriale in configurazione RS485 master #36655Sergio Bertana
Amministratore del forumI convertitori ethernet/seriale ATC-1000 o ATC-2000 sono completamente trasparenti, in pratica i dati ricevuti sulla connessione ethernet in TCP od in UDP sono trasferiti in usciti sulla seriale e viceversa. Quindi non vi è nessun limite sull’utilizzo nè come dispositivo master nè come dispositivo slave.
Naturalmente per essere utilizzati sia come master che come slave ci dovrà essere una gestione della connessione da parte di una unità esterna (PLC o PC) che gestirà il protocollo. I convertitori gestiscono in automatico il passaggio da ricezione a trasmissione, e viceversa, sulla rete RS485, quindi l’unità che gestisce il protocollo non dovrà preoccuparsi di gestire il passaggio.
Febbraio 25, 2011 alle 5:11 pm in risposta a: Stazione meteorologica con interfaccia operatore #36654Sergio Bertana
Amministratore del forumCon il modulo Mixed I/O che mette a disposizione oltre agli ingressi digitali anche ingressi analogici, è possibile collegare sensori di temperatura e/o altre grandezze fisiche agli ingressi del modulo ed effettuarne la lettura. In alternativa abbiamo rilasciato da poco una libreria (Estratto manuale) per la gestione dei moduli One-Wire, in questa famiglia di prodotti noi commercializziamo sia sensori di sola temperatura che sensori di umidità e temperatura. Utilizzando l’apposito Adattatore da RS232 a One-Wire, è possibile collegare direttamente uno o più sensori alla porta seriale del modulo CPU. Per la lettura delle precipitazioni esistono dei pluviometri (Come il RAIN COLLECTOR II della Davis) che hanno una uscita a contatto logico, basta collegare il contatto agli ingressi digitali del modulo CPU per rilevare la quantità di pioggia caduta. Per la velocità e la direzione del vento esistono sul mercato (Vedi Davis) prodotti con uscite digitali per la velocità del vento ed analogiche per la direzione. Per la visualizzazione dei dati è possibile utilizzare un pannello touch screen e/o sviluppare una semplice interfaccia grafica su PC utilizzando il programma ProfiLab-Expert.
Febbraio 25, 2011 alle 12:47 pm in risposta a: Realizzazione ponte radio punto-punto con distanza 1 Km #36653Sergio Bertana
Amministratore del forumAbbiamo due consegne ogni mese dei prodotti Ubiquiti, quindi la NanoBridge sarà disponibile entro la prima quindicina del mese di marzo.
In merito alla configurazione anche se non indispensabile io consiglio sempre di fare appartenere i dispositivi Ubiquiti nella rete a cui sono connessi, in questo modo la pagina web di configurazione è raggiungibile da qualunque PC in rete.
Di solito consiglio di asegnare ai dispositivi due indirizzi IP statici magari verso il limite superiore o inferiore del campo di indirizzamento in modo da poter facilmente escludere questi indirizzi dal campo di assegnazione del server DHCP.
Sergio Bertana
Amministratore del forumLa funzione di “pass-through” del Weintek può mettere in comunicazione un PLC con un PC creando una porta seriale virtuale che deve essere impostata come interfaccia di comunicazione nel PLC.
Il programma EasyManager è stato testato sia su sistema operativo Vista che Windows 7. Di certo ho Clienti che lo stanno usando in questi due sistemi operativi ed sono certo che almeno uno di essi utilizza la funzione pass through.
Allego per il download una FAQ rilasciata da Weintek che riporta le indicazioni su come impostare i diritti di esecuzione del programma in Windows Vista, potrebbe essere utile seguirla anche sotto Windows 7.
Febbraio 25, 2011 alle 9:23 am in risposta a: Realizzazione ponte radio punto-punto con distanza 1 Km #36650Sergio Bertana
Amministratore del forumLe soluzioni proposte sono entrambe valide, in generale le note salienti sono:
NanoBridge M2
Usa solo protocollo 802.11n, con un throughput fino a MCS15 (300Mbs con 40Mhz di canalizzazione)AirGrid M2
Usa sia protocollo 802.11g che 802.11n, con un throughput fino a MCS7 (150Mbs con 40Mhz di canalizzazione)In termini di installazione sono perfettamente identiche. Per quanto riguarda il disturbo del terreno sulla fresnel zone, rimando alla lettura di questa FAQ, comunque una certa copertura della Fresnel zone è accettata.
Febbraio 25, 2011 alle 7:23 am in risposta a: Realizzazione ponte radio punto-punto con distanza 1 Km #36648Sergio Bertana
Amministratore del forumLa distanza di 1Km è una distanza facilmente copribile con molti degli apparati Ubiquiti, anche la Nanostation Loco potrebbe essere utilizzata allo scopo. Ma trattandosi di una comunicazione punto punto in cui oltre alla connessione Internet si tratta di veicolare anche altre risorse di rete, io adotterei una soluzione MiMo che permette di avere un throughput di più di 150 Mbps.
Quindi sceglierei prodotti MiMo e dovendo fare un bridge tra due edifici sceglierei sicuramente un prodotto pensato per questo scopo quindi ti consiglierei il NanoBeam M.
Febbraio 15, 2011 alle 11:15 am in risposta a: Virtual COM per Windows 7 per convertitori ethernet/seriali #36646Sergio Bertana
Amministratore del forumPer il prodotto ATC-2000 attualmente non esiste un software VirtualCOM per Windows 7. Il fornitore mi ha informato che è in studio ma non sà ancora dare una data certa di disponibilità.
Nella gamma di convertitori Ethernet/Seriale che commercializziamo esiste anche il modello TRP-C37 della Trycom. Per questo modello è disponibile un software VirtualCOM per Windows 7. E’ possibile eseguirne il download dal nostro sito dalla pagina del prodotto nella sezione download.
Ricordo comunque che è possibile utilizzare due convertitori Ethernet/Seriale, uno configurato come server e l’altro come client, per avere una ripetizione pura della porta seriale e potersi quindi connettere ad una porta COM reale del PC.
In configurazione Client/Server i duer convertitori si scambiano i dati ricevuti dalle rispettive porte seriali, e si può anche effettuare un cambio di interfaccia, un convertitore in RS232 e l’altro in RS485. In questa configurazione è possibile utilizzare anche il modello più economico ATC-1000 che non dispone di un software VirtualCOM molto efficente.
Sergio Bertana
Amministratore del forumVista la distanza tra i due punti, sicuramente i prodotti Nanostation Loco o Loco M sono sicuramente adatti alla applicazione. I prodotti sono stati pensati per uso in esterno e la polvere sicuramente non è un problema. Il modello M adotta la tecnologia MIMO (Vedi post) e quindi ha una velocità di comunicazione doppia rispetto al modello tradizionale. Anche se dovendo remotare una connessione ADSL i 54 Mbps della Nanostation Loco tradizionale sono ampiamente sufficienti allo scopo. Consiglio un montaggio su due pali alti dal terreno oppure sul muro di una costruzione, e consiglio l’acquisto del kit montaggio parete/palo NanoStation Loco.
Sergio Bertana
Amministratore del forumWireshark è un programma che permette di analizzare tutti i pacchetti di rete, quindi se è posto sulla stessa rete su cui è connesso il dispositivo IP WatchDog permette di analizzare i pacchetti ricevuti ed inviati dal dispositivo.
Attenzione! per stessa rete si intende in parallelo (Quindi usando un HUB) se si usa uno switch di rete per la connessione lo switch instraderà i pacchetti in base agli indirizzi IP ed il PC che esegue Wireshark non riceverà i pacchetti di Ping inviati al IP WatchDog.
Attivando Wireshark, dal menù Capture, si definisce l’interfaccia di rete da cui si desidera catturare i dati, nella finestra Filter occorre definire il protocollo icmp (Scritto in minuscole), in questo modo verranno catturati solo i pacchetti ICMP di ping. Ora inviando un ping sul dispositivo (O per effettuare un test inviando un ping all’indirizzo IP del PC che esegue Wireshark) vederemo i paccchetti ICMP, con qualcosa del tipo:
3962 22.458798 192.168.0.31 192.168.0.64 ICMP Echo (ping) request
3963 22.460255 192.168.0.64 192.168.0.31 ICMP Echo (ping) replyDove, in ordine, abbiamo, il numero di pacchetto, il tempo in cui è stato ricevuto, l’IP che ha generato il pacchetto e l’IP che ha ricevuto il pacchetto.
Nel mio esempio il sistema 192.168.0.31 ha effettuato un ping sul sistema 192.168.0.64 che ha risposto.
Quindi individuati i pacchetti ICMP di ping diretti all’IP WatcDog potremo capire quale è l’IP sorgente del pacchetto e potremo definirlo nelle impostazioni.
Sergio Bertana
Amministratore del forumLe impostazioni sono estramente semplici, quindi credo che siano state fatte in modo corretto, tra l’altro il fatto che quando l’IP WatchDog è connesso direttamente al PC funzioni correttamente sembra avvalorare la tesi che tutto sia correttamente impostato.
Mi viene il dubbio che quando la connessione passa tramite l’infrastruttura di rete aziendale succeda qualcosa sugli indirizzi IP. Non è che avete una rete VPN oppure gateway tra reti o server proxy che eseguono mascheratura degli IP. Siccome il dispositivo controlla l’IP da cui proviene il ping, se l’IP che è indicato nel pacchetto ICMP del ping non è quello atteso, verrà comunque inviata la risposta al ping ma non viene eseguito il rinfresco del tempo di watchdog.
Consiglio di provare ad impostare nella maschera di configurazione nel campo Incoming ping, il valore di IP 0.0.0.0 e mask 0.0.0.0. In questo modo tutti i ping ricevuti (Da qualsiasi IP arrivino) eseguono il reset del tempo di watch dog. Se in questo modo il sistema funziona correttamente occorrerà determinare l’IP definito nel pacchetto ICMP ricevuto dal prodotto.
Consiglio l’utilizzo del programma Wireshark http://www.wireshark.org per analizzare i pacchetti ICMP ricevuti ed individuare l’IP.
Sergio Bertana
Amministratore del forumAbbiamo parecchi clienti che utilizzano i nostri prodotti in ambiente domotico. La possibilità di alimentazione da 10 a 30 volt permette di utilizzare i 12 Volts tipici delle applicazioni domotiche.
Come consiglio indirizzerei verso la famiglia Slim Line che essendo dotata di interfaccia Ethernet permette di essere utilizzata in edifici di nuova costruzione provvisti di cablaggio strutturato dove la rete ethernet diventa irrinunciabile. Nel caso in cui non vi sia il cablaggio Ethernet è possibile con access point WiFi risolvere efficacemente l’interconnesione dei sistemi a costi contenuti.
Nella famiglia ci sono moduli con I/O solo digitali e/o analogico e digitali, basta scegliere il modulo con il numero di I/O desiderato. La disponibilità di interfacce verso lettori RFiD, verso sensori One-Wire di temperatura, umidità, Tag riconoscimento, permettono di realizzare automazioni come il controllo accessi, regolazioni di temperatura, ecc.
Per i moduli remoti, posso consigliare I/O in modbus su linea seriale RS485 (Vedi post), oppure per non dovere stendere altri cavi è possibile utilizzare altre CPU Slim con moduli di I/O locali ed interconnetterle tutte tra di loro usando la rete Ethernet od il WiFi (Vedi post). Usando sensori di temperatura/umidità su rete Ethernet è possibile integrare nel programma anche letture acquisite in modo distribuito (Vedi post).
Abbinando un modem GSM, è possibile ricevere SMS di allarme e/o gestire comandi tramite invio di SMS, oppure semplicemente utilizzarlo come apricancello, basta effettuare una chiamata ed il sistema leggendo il numero del chiamante senza rispondere alla chiamata può aprire il cancello (Vedi post).
Abbinando un pannello operatore touch screen è possibile creare una interfaccia gradevole ed intuitiva per la gestione delle logiche domotiche, impostare gli orari di accensione/spegnimento elettrodomestici e/o riscaldamento, gestire l’impianto di allarme, ecc. Il pannello operatore è possibile visualizzarlo da remoto (Anche da Internet) con qualunque browser, questo permette di accedere alla casa anche dall’ufficio (Vedi post).
Febbraio 9, 2011 alle 7:12 am in risposta a: Raggiungere un convertitore ethernet/seriale da IP pubblico #36639Sergio Bertana
Amministratore del forumIl router deve essere configurato per reindirizzare l’accesso da Internet su IP del router da una determinata porta verso l’IP dell’ATC sulla porta definita nel parametro Port number.
Ammettendo che l’ATC sia configurato come server TCP ed accetti connessioni su porta 1000, dovremo configurare il router in modo che le connessioni in ingresso da Internet sulla porta 1000 siano reindirizzate sull’IP dell’ATC porta 1000.
Ricordo che i numeri di porta possono essere qualsiasi, e possono essere diversi tra la porta in ingresso del router e la porta dell’ATC. Ma se si usa lo stesso numero di porta si evita di doverlo cambiare quando si opera dall’interno della rete e dall’esterno. In pratica si dovrà cambiare solo l’IP.
Altro particolare da tenere presente è l’indirizzo del gateway definito sull’ATC che deve essere quello del router.
Poi bisogna essere certi che il provider che offre il servizio Internet (Telecom, Fastweb, ecc.) non blocchi la porta definita, alcuni provider bloccano l’accesso in ingresso da Internet su alcune porte per sicurezza.
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