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Sergio Bertana

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  • in risposta a: Connessione di un terminale a più sistemi SlimLine #36751
    Sergio Bertana
    Amministratore del forum

    Tutti i terminali operatore Weintek permettono la connessione contemporanea a più sistemi PLC sia dello stesso tipo che di tipi diversi. Vediamo di descrivere come si configura la comunicazione con più di un sistema. Versioni seriali. Se si utilizza una connessione multidrop RS485 occorre definire nel menù Edit -> Parametri di sistema -> Dispositivo il dispositivo con cui si vuole comunicare (Nel caso di SlimLine Opzione Modbus RTU). Occorre poi definire i parametri di comunicazione, il valore di stazione PLC non ha importanza. Nei vari oggetti di visualizzazione posti sulla pagina del terminale occorrerà definire come indirizzo della variabile il numero di nodo modbus seguito dall’indirizzo (Esempio 12#40016, 14#41024, ecc). Se si utilizzano più porte seriali occorre definire nel menù Edit -> Parametri di sistema -> Dispositivo i vari dispositivi con cui si vuole comunicare (Nel caso di SlimLine Opzione Modbus RTU) definendo i parametri di comunicazione ed il corretto valore di stazione PLC. In questo caso è possibile configurare diversi tipi di PLC ognuno connesso alla propria porta seriale. Nei vari oggetti di visualizzazione posti sulla pagina del terminale occorrerà definire come nome PLC il nome dato alla connessione configurata per il PLC desiderato e l’indirizzo della variabile. Versioni Ethernet. Occorre definire nel menù Edit -> Parametri di sistema -> Dispositivo i vari dispositivi con cui si vuole comunicare (Nel caso di SlimLine Opzione Modbus TCP/IP) definendo l’indirizzo IP, la porta ed il corretto valore di stazione PLC. E’ possibile configurare diversi tipi di PLC con il proprio indirizzo IP. Nei vari oggetti di visualizzazione posti sulla pagina del terminale occorrerà definire come nome PLC il nome dato alla connessione configurata per il PLC desiderato e l’indirizzo della variabile.

    in risposta a: Collegamento inverter PowerOne convertitore Ethernet/Seriale #36750
    Sergio Bertana
    Amministratore del forum

    Il cliente è iscritto al forum, vede tutti i posts se vuole può dare le risposte direttamente qui sul forum.In merito alla resistenza, posso rispondere io, si tratta della resistenza terminatrice delle reti RS485, in pratica una rete RS485 va terminata all’inizio ed alla fine con una resistenza da 120 Ohm. In pratica va inserita una resistenza sul convertitore ATC-1000 e va chiuso lo switch di terminazione sull’ultimo inverter della rete. Consiglio la lettura della nostra nota applicativa sul corretto cablaggio delle reti RS485 (Download).

    in risposta a: Collegamento inverter PowerOne convertitore Ethernet/Seriale #36748
    Sergio Bertana
    Amministratore del forum

    Riporto informazioni che ho avuto da un nostro cliente molto esperto sull’argomento. Il consiglio è di non usare il software virtual COM, cioè di non installare la porta seriale virtuale, ma di configurare l’Aurora Communicator ad operare direttamente in TCP/IP. Ma anche qui ci sono alcuni accorgimenti o meglio dei workarounds per fare operare il programma. Sembra che l’Aurora Communicator desideri avere almeno una porta COM presente anche se non la utilizza (L’ideale e la COM1). Se il tuo PC ha almeno una porta seriale COM non dovrebbero esserci problemi, in caso contrario installane una, va bene anche un convertitore USB-Seriale con il suo driver. Nel menù Configurazione -> Configura comunicazione, scegli Seriale ed imposta la porta seriale COM presente nel tuo PC, conferma con Ok. Rientra nel menù Configurazione -> Configura comunicazione, scegli TCP/IP definendo l’indirizzo IP e porta del convertitore ATC-1000, conferma con Ok. A questo punto esegui la scansione e dovresti trovare gli inverter. Attenzione! se la porta COM del PC non è la COM1, ogni volta che avvii il programma Aurora Communicator devi ripetere i punti riportati sopra, se invece è la COM1 non è necessario. Due note sulla connessione RS485, se si ha un solo inverter puoi usare una connessione a due fili (Senza la connessione di massa) ma se gli inverter sono più di due, prove pratiche impongono di connettere tra di loro le masse dei due inverter ed anche la massa del convertitore ATC-1000 (Pin GND).

    in risposta a: Raggiungere un convertitore ethernet/seriale da IP pubblico #36746
    Sergio Bertana
    Amministratore del forum

    Alcune domande non mi sono chiare, vedo di rispondere con logica, partendo dalla porta 23 assegnata di default. La porta 23 è la porta a cui occore connettersi da Hyperterminal in TCP/IP (Vedi foto) o da qualunque altro programma da cui si voglia gestire la comunicazione. In pratica i dati ricevuti da questa connessione saranno inviati sulla uscita seriale e viceversa.

    Naturalmente perchè il convertitore sia raggiungibile da Hyperterminal (Che agisce da client TCP/IP) occorre che sia settato in modalita Server. La modalità Client serve per effettuare la connessione ad un altro convertitore, definendo Client viene richiesto l’indirizzo IP del convertitore a cui connettersi. In pratica due convertitori ATC-1000 lavorano su rete estendendo la linea seriale.

    L’opzione Disable, serve a disabilitare la connessione TCP/IP è và usata se si vuole operare in UDP, naturalmente bisognerà abilitare l’UDP.

    La porta 80 è la porta del server HTTP e viene utilizzata per la gestione della pagina web di configurazione, non è usata per lo scambio dati.

    Utilizzando la connessione TC/IP diretta senza virtual COM, l’unico modo per impostare i parametri di comunicazione è dalla pagina web di configurazione.

    in risposta a: Software virtual COM per convertitore ATC-1000 #36744
    Sergio Bertana
    Amministratore del forum

    Si ho fatto prove su una macchina XP, come dici tu la versione 2.0.9 non mantiene la configurazione, spegnendo e riaccendendo il PC occorre riconfigurare la porta COM.

    Ho provato con la versione 3.6 ed effetivamente con questa versione una volta configurata la porta COM se si attiva l’esecuzione automatica, spegnendo e riaccendendo il PC la porta viene automaticamente ricreata.

    in risposta a: Software virtual COM per convertitore ATC-1000 #36742
    Sergio Bertana
    Amministratore del forum

    Ho provveduto ad inserire sul nostro sito, nella sezione di download posta in fondo alla pagina del prodotto, oltre al link per il download dell’ultima versione del software VCOMM anche quello della versione 2.9.

    in risposta a: Esecuzione automatica a tempo di una macro #36741
    Sergio Bertana
    Amministratore del forum

    Le macro possono essere eseguite ad esempio su comando da pulsante, per eseguire una macro in modo automatico a tempo occorre definire un oggetto Imposta bit, nella pagina Common window, in modo che sia sempre eseguito.

    Nell’oggetto Imposta bit, definiremo lo stile Toggle periodico definendo il tempo di esecuzione relativo. Andrà messo il tick nella opzione Esegui macro, e si potrà definire la macro da eseguire (Screenshot).

    in risposta a: Regolazione luminosità retroilluminazione pannello #36740
    Sergio Bertana
    Amministratore del forum

    Tutti i terminali touch screen Serie i supportano la connessione con i più comuni PLC di mercato, a tal proposito rimando alla guida connessioni PLC che si può scaricare dal sito (Sezione download nella pagina del terminale).

    In particolare è gestito il protocollo modbus TCP, è lo stesso che utilizziamo per connettersi ai nostri prodotti serie SlimLine.

    La luminosità della lampada di backlight è gestibile sia da pannello che da PLC agendo su appositi registri riservati.

    LB-9040 Set ON to increase the brightness of CCFL backlight.
    LB-9041 Set ON to decrease the brightness of CCFL backlight.
    LW-9040 Backlight Brightness Level:0~31 When first time using HMI, users can adjust brightness to 0 or 31 as the start.

    Da pannello è possibile anche attivare il pannello di controllo ed impostare la luminosità.

    Il software di programmazione è gratuito ed è scaricabile dal sito. Particolarità interessante è che il software di programmazione è in grado di emulare il funzionamento del pannello anche in connessione con il PLC. Pertanto si può realizzare la propria applicazione e poi testarla direttamente in emulazione senza avere il terminale.

    Per i costi, è possibile registrarsi al sito, così tutti i prezzi sono palesati ed è possibile eseguire il download di tutta la documentazione. In alternativa per gli utenti non registrati, accanto ad ogni voce di listino c’è il simbolo di €, agendo sul simbolo si compila una richiesta di quotazione automatica che è possibile farsi inviare al proprio indirizzo di posta elettronica.

    in risposta a: Connessione in modbus RTU utilizzando una macro #36739
    Sergio Bertana
    Amministratore del forum

    Ti ricordo che per effettuare la lettura del registro da mofbus puoi definire un protocollo modbus ed utilizzare questa macro molto più semplice.

    macro_command main()
    short Data

    // Invio comando modbus lettura registro 40016.
    // Occorre dividere indirizzo per 2.

    GetData(Data, “MODBUS RTU”, 3x, 40008, 1)
    SetData(Data, “Local HMI”, LW,100,1) 

    end macro_command

    Se occorre gestire la comunicazione con più dispositivi con diversi nodi modbus è possibile definire il numero di nodo nel modo.

    GetData(Data, “MODBUS RTU”, 3x, 01#40008, 1) //Nodo 1
    GetData(Data, “MODBUS RTU”, 3x, 02#40008, 1) //Nodo 2
    GetData(Data, “MODBUS RTU”, 3x, 64#40008, 1) //Nodo 64

    in risposta a: Connessione in modbus RTU utilizzando una macro #36738
    Sergio Bertana
    Amministratore del forum

    La macro è corretta, il tuo problema e nella conversione dei dati ricevuti dalla risposta modbus da formato 8 bit char, a formato 16 bit short. I singoli dati char sono considerati con segno, il manuale di riferemto macro riporta Char 8 bits (byte) ±127, quindi valori superiori a 127 sono considerati negativi. Per risolvere il problema devi dichiarare le variabili di tipo unsigned char 8 bits (byte) 0 to 255.

    unsigned char Command[32], Response[32]

    Così facendo il programma funziona correttamente. Allego un programma diviso in una sezione terminale ed una sezione SlimLine per download.

    in risposta a: Software virtual COM per convertitore ATC-1000 #36735
    Sergio Bertana
    Amministratore del forum

    In merito all’utilizzo del software VCOM occorre prestare attenzione alla compatibilità tra le versioni del software VCOM e le versioni del firmware presente sul convertitore ATC-1000.

    Le versioni di firmware fino alla 1.42 non supportano i drivers di Windows 7, su queste versioni occorre utilizzare il software VCOM fino alla versione 2.9.

    Le versioni di firmware a partire dalla 1.43 supportano i drivers di Windows 7, ed è possibile utilizzare il software VCOM dalla versione 3.0.

    Per rilevare la versione del firmware installato sul modulo, occorre aprire la pagina web di System Status o di Administrator Setting (Dipende dalla versione di firmware), nella pagina è visualizzata la versione firmware (Printscreen).

    in risposta a: Software virtual COM per convertitore ATC-1000 #36734
    Sergio Bertana
    Amministratore del forum

    Non mi dici su che sistema operativo la usi, su Windows Xp io utilizzo normalmente la versione VCOM 3.31 senza problemi. La versione 3.6 scaricabile dal nostro sito non mi ha dato alcun problema di installazione, ma il fatto che manchi PACKET.DLL sembra indicare un problema sul tuo PC.

    Se fai una ricerca in Internet puoi trovare indicazioni su come superare il problema della DLL mancante.

    in risposta a: Caratteristiche circuito di uscita moduli statici SlimLine #36732
    Sergio Bertana
    Amministratore del forum

    Il circuito di uscita del VN808-E presenta di serie una protezioni compreso il clamp sulla tensione negativa in apertura. Ed in riferimento al dubbio sulla necesità di proteggersi per evitare rotture del circuito di uscita della scheda statica posso rispondere che essendo il circuito di uscita protetto non serve inserire varistore e/o diodo in antiparallelo ai carichi induttivi (Bobine di relè, eletrovalvole, ecc.).

    Le normative prevedono di evitare il più possibile la generazione di disturbi elettromagnetici, e l’unico modo per ridurre al minimo i disturbi elettromagnetici dati dalle extratensioni in apertura del circuito sui carichi induttivi, è quello di limitare la tensione nel punto più vicino a dove si genera. Quindi ecco la necessità di porre il varistore o il diodo direttamente sulla bobina.

    Nel caso di relè connessi direttamente al modulo di uscita, se la distanza di connessione è pochi centimetri, si può evitare il varistore o il diodo di protezione basandosi unicamente sulla protezione del driver.

    in risposta a: Caratteristiche circuito di uscita moduli statici SlimLine #36730
    Sergio Bertana
    Amministratore del forum

    Solitamente si pone il diodo in antiparallelo al relè per evitare le extratensioni alla diseccitazione della bobina. Questo serve oltre che a protezione del circuito driver anche per evitare disturbi elettromagnetici, in quanto la tensione ai capi della bobina (Che tu misuri a -28 V) in realtà potrebbe salire anche a svariate centinaia di volt per un tempo molto limitato disturbando eventuali apparecchiature elettroniche poste nelle vicinanze.L’inserimento del diodo porta come effetto negativo un ritardo nella apertura del relè, per questo motivo in casi molto specifici si preferisce utilizzare un varistore. In merito alla configurazione del circuito di uscita dei moduli statici SlimLine, abbiamo due tipi di circuito. Le due uscite sul Modulo CPU PLC SlimLine LogicLab Cortex M7 sono realizzate con optomosfet in grado di pilotare una corrente massima di 0.25A ad una tensione di 40V, è impiegato un doppio mosfet quindi in grado di comportarsi come un relè e di pilotare tensioni sia DC che AC. Attenzione! il circuito di uscita non è protetto, quindi in caso di cortocircuito si può danneggiare il driver. Le uscite del Modulo di uscite statiche sono realizzate con un driver mosfet protetto contro i cortocircuiti “compliance to 61000-4-4 IEC test up to 4 kV” di cui allego il datasheet.

    in risposta a: Concatenamento di due variabili #36729
    Sergio Bertana
    Amministratore del forum

    Intanto non è chiaro quello che chiedi in merito al concatenamento, se ho capito bene tu hai due variabili USINT (Esempio 12 e 30) e vuoi unirle in una variabile UINT che abbia valore 1230. Per fare questo basta usare la matematica (12*100)+30.

    Esempio ST:
    Concatenato:=(Ora*100)+Minuti;

    Stesso discorso per il contrario una variabile UINT di valore 1230 da dividere in due variabili USINT.

    Esempio ST:
    Ora:=TO_USINT(Concatenato/100);
    Minuti:=TO_USINT(Concatenato-(Ora*100));

    Il controllo sulle fasce orarie è un problema abbastanza complesso che può essere facilmente risolto operando con valori di data e ora espressi in Epoch Time (Vedi blocchi funzione SysETimeToDate, SysDateToETime per le conversioni).

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